Martina

lunedì, gennaio 15, 2007

"The art of losing"

Perdere è un'arte e non vuole maestro,
son tante le cose che naturalmente
si perdono, e perderle non è un disastro.
Perdi una cosa al giorno. Accetta il maldestro
di chiavi perdute, di un'ora insipiente
Perdere è un'arte, e non vuole maestro.
Poi prova a perdere ancora, perdere presto,
i luoghi e i nomi, una mèta imminente,
e niente di ciò ti sembrerà un disastro.
Ho perso l'orologio di mia madre tosto
ho perso tre case: non ho più niente.
Perdere è un'arte e non vuole maestro.
Ho perso due belle città. E tutto il resto,
i miei regni, due fiumi e un continente.
Mi mancano, certo, ma non è un disastro.
Anche perdere te (gli scherzi, un gesto
che amo) . Non m'inganno. E ' evidente.
Perdere è un'arte e non vuole maestro
anche se all'occhio sembra (scrivilo!)
un disastro.

Elisabeth Bishop

giovedì, gennaio 11, 2007

La miglior cosa che io abbia fatto è l'esser stata sempre me stessa.
...A metà sospesa tra un'eroina perdente e un'espressione di vitalità dionisiaca...
Mi amo...

lunedì, gennaio 01, 2007

L'infinitizzazione di qualcosa è un processo che inizia nel momento stesso in cui qualcosa è stato interrotto. C'è una strana corrispondenza inevitabile tra la parola "fine" e l'idea di continuità, tra il cercare, in modo accanito, di mantenere in vita un sentimento, un sogno, qualsiasi cosa, e l'inesorabilità con la quale tutto sembra portare solo a una cesura, un solco profondo...Un CAMBIAMENTO!
La stupidità degli esseri umani, quel che li rende teneri, é che troppe volte pensano di avere potere sulla loro esistenza...
Io credo si festeggi il Nuovo Anno per illudersi di spandere desideri e speranze, dimentichi del fatto (incontrovertibile) che qualsiasi slancio di progettualità debba scendere a patti col Reale.
E' tutto in costante divenire e saperlo, anzi ricordaselo, mi aiuta a sfatare la mia cronica ansia da aspettative.


P.s. Tutto questo non elude i sogni. AUGURI!