Martina

martedì, settembre 12, 2006

l'insostenibile leggerezza...del passato

Tanto tempo fa B. mi dedicava una canzone dei Radiohead, "No surprise"...Era il momento in cui mi aggiravo sperduta tra i suoi occhi in cerca del sollievo che sapeva donarmi dopo un incubo...Ero ancora un sole appannato e a nulla servirono i suoi sforzi...Poi "Lullaby" dei Cure divenne la sua disperata e solitaria ninna nanna per la mia anima al limite, in gioco sul baratro, in mezzo a mille nomi che avrei pronunciato di lì a poco.
Fu la volta di N., ma troppo in fretta smentì attese e promesse. Si ammutolì per sempre il pavido eppure spavaldo sguardo al di là dei lineamenti cercati e persi.
Non rimase che cenere di sigarette e bicchieri vuoti, autoterapia, ma non autoerotismo, piuttosto silenzio del corpo...
Oggi tutto può comunque scivolare in un ennesimo "ieri", ogni cosa detta, ogni parola incisa e ogni scena vissuta ridiventare l'oblìo che domani dovrò contemplare per imparare nuovamente...Ma resta, al fondo di tutto, la mia fragile pena, la mia grinta invitta, le mie ossa e la mia carne che lottano...E su qualcosa dovrò averla vinta io..
Per ora dico grazie per l'istante fine a se stesso, ma ho paura di risvegliarmi.