Martina

sabato, settembre 09, 2006

Per poter scrivere ho bisogno di scivolare un po' più in là della diga della certezza, di quella che io chiamo il mio approdo instabile -ma necessario - al piacere di sentirmi capita.
Per scrivere ho bisogno di sentire la testa un po' fluttuante, tipo dopo un'esagerazione al vino.
Ho bisogno di aprirmi agli altri e poi richiudermi, da sola, qui e ora.

Ora non c'è nulla. C'è tutto.
Risuona Michael Nyman, un vago odore d'incenso e molto tabacco delle mie Philip...
Io mi "risolvo" solo così.
In barba a tutta quella gente che fa corrispondere la passione per la scrittura, e, soprattutto, per la filosofia, ad uno stereotipo estetico che sia garanzia di autenticità. Cazzate!
Prometto che non rinnegherò mai la mia apparenza nel tentativo di piacere a qualcuno.
L.ha compreso l'armonia esistente tra contenitore e contenuto...
Mi basta.