Martina

giovedì, novembre 16, 2006

Se io fossi un romanzo, sarei Madame Bovary, perchè quest'insufficienza di vita che alcuni critici hanno denominato "bovarismo" è come un marchio di fabbrica per me.
La maturità è quella raggiunta fase in cui si riesce, probabilmente, a giocare come su un'altalena, tra le cose che si vorrebbero dire, e le cose che conviene dire!
Ecco,è quel talento che precisamente non ho, non ho mai avuto e morirò senza provare ad averne.
Dire sempre ciò che penso e non scendere a compromessi. Detestare liberamente...
Protestare...Chiedere ciò che si sente come innato e giusto.
Tutto mi appare grigiastro, come chi non vive per una progettualità, nè per una stupida e impossibile, ma almeno originale idea!