Martina

martedì, marzo 21, 2006

LA TEORIA DELLA VANIGLIA

Come in tutte le fasi di passaggio mi godo lo spettacolo di una me stessa smaliziata, ma fiduciosa.
Questa sera è la classica sera in cui vorrei essere sul balcone e guardare il mare, ancora cupo per l'inverno, ma rischiarato da un cielo notturno non più così severo.
Tutte le cose che mi accadono sono riducibili a metafore climatiche, o almeno così mi sembra, e questa cosa mi lascia smarrita. Più o meno il ciclo è questo: Autunno=Crisi, Inverno=Delirio, Primavera=Catarsi, Estate=Acme della Passione (...ma preludio di separazione)...

Al diavolo queste cazzate che la mia testa genera qiasi sempre a quest'ora, stavo guardando "NON TI MUOVERE", ma poi ho parlato con C. e tuttavia ne sono contenta, anzi sì, è stata una di quelle conversazioni che sembrano prese da una commedia americana con Dustin Hoffman, o Jiulia Roberts o qualcosa del genere. Ossia: dialoghi brillanti, ritmo incalzante, risultato: PIACERE. LEGGEREZZA.

C. è simpatico e vivace come il colore delle porte del suo appartamento!
(Cazzo! Mi fisso con gli appartamenti colorati...Lasciamo perdere...)
La teoria della vaniglia sembra incarnata perfettamente da lui.
Insomma, in attesa che inizi il mio master (il terzo !) posso dire di aver trascorso un week-end piacevole e inaspettato.

Ora però, devo assolutamente elevare il registro di queso post scanzonato, e ho qui dei versi che mi sembrano appropriati per dire ciò che voglio dire.

"Vita che non osai chiedere e fu,
mite, incredula d'essere sgorgata
dal sasso impenetrabile del tempo
sorpresa............................."
MARIO LUZI


Buonanotte